Un terroir
unico.
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/1e/L1001470-1e49363e.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/14/eHhokl1SHmQciBpkOjQwg_thumb_2ca8-1-1427bc2c.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/49/20160306_082908-491f30f4.jpeg)
Terroir
Se la collina non fosse alta proprio com’è. Cinquecento metri. Se non fosse esposta esattamente a sud sud-ovest, con venti regolari e notti fresche.
Se il suo terreno non fosse proprio quello, morenico franco sabbioso, con ph poco acido e assenza di carbonati, ricco di sali minerali così da formare un amalgama di qualità che solo qui si incontra.
Se tra i filari della vigna settecentesca, abbandonata un secolo fa, non fosse tornato Alessio Fornasetti, con l’idea di celebrare una nuova viticultura, creando una cantina per elevare e affinare vini di pregio.
Se un’infinita serie di eventi, volontà e incontri naturali non si fosse lentamente posata sui tre ettari di San Quirico in Azzate, nelle Prealpi Lombarde del Monte Rosa, non esisterebbe SommoClivo. Il nebbiolo in cima alla collina.
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/06/eHhokl1SHmQciBpkOjQwg_thumb_2ca8-1-061ecc8d.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/c2/Versione-4-c2922c26.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/64/P1000829-scaled-64839058.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/db/L1000176-scaled-db8433b7.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/8e/P1000115-cut-scaled-8ec748eb.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/b6/P1000921-scaled-b66b4711.jpeg)